Recensione di Elisabetta Bolondi
Autore: Grobéty Anne-Lise
Titolo: Il tempo delle parole sottovoce
Editore: Bompiani 2002
Ancora una storia per ricordare le atrocità commesse nei confronti degli ebrei negli anni immediatamente precedenti la shoa, ancora una storia di amicizia fra due bambini e dei loro genitori: Oskar e Benjamin sono i bambini, Anton e Heinzi i padri. Anche qui, come nel celebre L'amico ritrovato, nel più recente Le stelle di cannella, attraverso l'amicizia interrotta dalla tragedia della discriminazione razziale ci viene raccontata un pezzo di storia d'Europa, ma qui ciò che colpisce è la delicatezza, la qualità quasi lirica della narrazione.Un testo poetico, fatto di capitoli brevissimi, di frasi appena sussurrate, a bassa voce, come dice il titolo del breve racconto, ma non per questo meno drammatico. Nel finale c'è un'altra bambina, la sorellina ebrea che viene abbandonata nelle mani della famiglia ariana perchè possa salvarsi.
Pagine commoventi per i fatti narrati, oltre che di stile, asciutto,accurato , essenziale.

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